![]() Leggo un bell'articolo del "Boss" del Gastronauta, Davide Paolini che mi ha ispirato alcune considerazioni sull’aspetto visivo delle bottiglie di vino. Il titolo è: ‹‹Se l'etichetta si racconta. Immaginare la storia che si nasconde dietro l'etichetta di un vino.›› (http://www.gastronauta.it/blog/2517-se-l-etichetta-racconta.html). Paolini esordisce con una citazione di un libro del regista Sorrentino (Gli aspetti irrilevanti) e sul “gioco” di costruire delle storie guardando i volti di persone sconosciute: immaginarne il mestiere, la provenienza, ecc.. Quindi nell'articolo segue un paragone tra i volti e le etichette, però Paolini fa riferimento più alle date di produzione di alcuni vini piuttosto che all'aspetto propriamente visivo delle etichette stesse. Eppure fantasticare sulla "vita" di una bottiglia di vino valutandone proprio l’aspetto visivo mi pare un gioco davvero divertente, se non addirittura un tema interessantissimo di analisi in marketing e Comunicazione. Allora l’etichetta è fondamentale, ma raramente i produttori le attribuiscono l'importanza che merita. Se ci si fa caso, ben poche bottiglie si distinguono visivamente sugli scaffali o sui banchetti d'assaggio. Ma è con la vista che si instaura sempre il primo rapporto con la bottiglia ed è qui che si gioca una parte importante di promozione. È infatti tramite l'etichetta che si può comunicare visivamente, in un istante, il "carattere" del prodotto (del produttore). Ed è sempre tramite l’etichetta che un vino può distinguersi lasciando un segno visivo "memorabile”. Si pensi a quanto ci si potrebbe sbizzarrire se ci si impegnasse di più in esperimenti di "ritrattistica" e/o di "sinestesie" tra aromi, bouquet, colori e composizioni visive per concedere ai clienti di vedere il sapore, il carattere e il “volto” di un vino..! Un altro aspetto che ritengo interessante valutare è quanto un’etichetta possa contribuire ad arredare una tavola con gusto, design e originalità se non addirittura divenire motivo di conversazione e socializzazione nel convivio. Le etichette quindi non solo possono "raccontare" - così come le facce - ma possono anche suscitare il racconto e il confronto per entrare efficacemente nella vita e nelle esperienze degli utenti/clienti. In foto: “Philip” (1730-1816) - (interpreta lo spirito del "Nuovo Mondo" viticolo toscano, rappresenta al meglio il carattere "rivoluzionario" di Philip Mazzei ed esprime il desiderio di "ricerca della felicità", come scriveva Mazzei a Thomas Jefferson - cit. da Toscana Wine Architecture http://www.winearchitecture.it/vino/Philip-Toscana-IGT/)
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Autore del BLOGLorenzo Marabini consulente marketing e comunicazione, content media e video producer per Imprese e Territorio. Archivi
August 2023
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