Il 18 ottobre 2016 si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca l’annuale Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2016 dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. E' stato un incontro denso e articolato con molte testimonianze d’eccellenza sulla situazione del mercato italiano. Riporto qui di seguito alcuni passaggi per me personalmente (e professionalmente) più significativi, senza alcuna pretesa di esaustività (qui il link alla pagina ufficiale su osservatori.net).
Questa volta l’analisi ha affrontato l’avanzamento dei giganti dell’eCommerce Alibaba, eBay e Amazon anche nel settore Food & Grocery, tradizionalmente poco attivo sul web. Una tendenza che sta condizionando notevolmente i processi di acquisto, non più esclusività dei negozi fisici, GDO e nemmeno dell’eCommerce di imprese “tradizionali”. (Avevo già riportato nella mia pagina FB il link ad un articolo interessante su quifinanza.it) Secondo il responsabile eBay Italia, Claudio Raimondi, l’eCommerce di un’attività “tradizionale” non è detto che debba soccombere, ma non avrà mai un potere di vendita superiore ai grandi retailers online; ormai più 30.000 imprese italiane vendono online tramite eBay soprattutto per fare export (potendo scegliere anche un mercato specifico di riferimento); i grandi retailers sono una grande opportunità in particolare per le piccole imprese; quelle del sud Italia per esempio registrano una maggiore crescita rispetto a quelle del nord, individuando proprio nella vendita digitale un'opportunità di superamento dei disagi storici infrastrutturali. E qui mi sembra pertinente ricordare anche l’intervento dell’anno scorso di Raimondi (in occasione di questo Convegno edizione 2015) riguardo ad un asset in grado di condizionare notevolmente l’interesse e le intenzioni d’acquisto dei potenziali acquirenti: la presenza di una comunicazione video sul prodotto e produttore all’interno del proprio canale di vendita (ndr oggi infatti “eBay sta lavorando per consentire la compatibilità con i siti più popolari che ospitano video”, come si legge sul sito ufficiale alla sezione “Creare inserzioni di successo”). Sulla stessa linea, quest’anno è stato Vincenzo Epifani, Corporate Account Manager Cartsì, secondo il quale oggi si convince “narrando” e adottando una strategia multicanale soprattutto in modalità storytelling che, per i piccoli produttori generalmente focalizzati sulla qualità dei propri prodotti, rappresenta una grande occasione per farsi conoscere e apprezzare nel mondo. Ma la multicanalità va di pari passo con la customer experience e con relative azioni necessarie di promozione costante da parte delle attività produttive. Durante il Convegno è infatti emerso che nella Customer Journey online il successo di una transazione dipende molto dall’engaging all’interno di un sito (il coinvolgimento dell’utenza): il 40% degli utenti abbandona il sito dopo pochi secondi, il 48,8% non è stato convinto o coinvolto in fase di presentazione del prodotto, il 10% lascia spesso per incertezza già in fase di acquisto... col risultato finale che soltanto l'1,2% acquista effettivamente un prodotto). Secondo Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation, la situazione in Italia è questa: siamo generalmente bravi nel prodotto ma abbiamo ancora poca propensione a sperimentare nuovi e coinvolgenti strumenti di promozione commerciale e a sfruttare tutto il potenziale delle nuove tecnologie. Concludo con l’intervento di Simona Lertora, Head of Marketing and Business Development DHL Express Italy, secondo la quale l’impresa “tradizionale” italiana sta recuperando terreno grazie all’eCommerce sebbene questo mercato sia dominato dalle DOT COM. Un proprio eCommerce può comunque rappresentare - se non tanto una leva di fatturato - un ulteriore strumento di posizionamento e sviluppo del proprio Brand (awarness) corrispondente ad un piano di Immagine avviato sul proprio sito web e sui canali social.
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Dal 1° al 3 ottobre 2016 si è tenuta a Milano la più grande manifestazione meneghina legata al vino, "Bottiglie Aperte" (il "Vinitaly" milanese), con la presenza di oltre 150 cantine, più di 700 etichette e diverse manifestazioni "fuorisalone" sparse per la città. Per la cronaca, il settore del vino è molto importante per l'Italia che si ritaglia il primato dell'export mondiale per quantità - seconda soltanto dopo la Francia per qualità - anche se il trend del primo semestre 2016 registra un leggero calo complessivo (con una nota positiva della contestuale crescita degli "spumanti" come Prosecco, Franciacorta..).
La manifestazione "Bottiglie Aperte" si è tenuta nello storico Palazzo delle Stelline, in Corso Magenta 61, che è anche sede de La Fondazione omonima costituita nel 1986 da Regione Lombardia e Comune di Milano come luogo di progettualità, esposizioni, ricerca, editoria e intervento per l'arte contemporanea e del '900. Nell'Area Food di "Bottiglie Aperte" erano invece presenti espositori e produttori d'eccellenza gastronomica con un spazio riservato all'offerta di Presso Kook Sharing, un "locale" di Milano con un format di proposte unico al mondo*. In collaborazione con Presso abbiamo qui curato l'allestimento dell'originalissima cucina "Treestyle" - progettata tutta su un unico asse dal designer Antonio Giacometti e prodotta da OIKOS The Italian Kitchen - sulla quale si sono espressi in varie sessioni di showcooking gli chef di Nobody ELSE tailor made food, con i prodotti Lorenzo Vinci (alta gastronomia e prodotti tipici italiani). Per l'occasione sono stato invitato ad esporre inoltre alcune mie opere (vedi foto qui sotto) della serie Animalia, alcune delle quali già presenti permanentemente nella sede di Presso Kook Sharing in via Paolo Sarpi, 60 a Milano. * PRESSO, il primo locale al mondo progettato e arredato come la casa che sogni, a tua disposizione per il tempo che vuoi... Non è un ristorante, non è uno showroom, non è un cinema, è l’espressione del tuo stile di vita. Cos’è PRESSO per te, puoi deciderlo tu. Vedi il video su YouTube Il Milano Design Film Festival (MDFF) giunto alla sua terza edizione quest'anno si è svolto in concomitanza con la prima edizione 2016 del Milano Fall Design Week (il "fuorisalone di ottobre") altro evento importante nato con l'obiettivo preciso di tenere sempre viva l'attenzione sul ruolo di Milano quale capitale internazionale del design. Entrambi i festival si caratterizzano quindi come opportunità di aggiornamento riguardo ai processi che vivono dietro le quinte del design: prodotto, materiali, produttori, progettualità, diffusione e commercializzazione. In particolare il Milano Design Film Festival quest'anno ha affrontato il tema del video come elemento trasversale tra Design, Comunicazione e Marketing: il video come elemento promozionale ormai indispensabile, ma anche come parte integrante della progettualità. Molti sono stati i film proiettati provenienti da tutto il mondo, ma quello che ho trovato personalmente interessante sono stati i Panel Discussions - in particolare: Design through Video. Tendenze, Creatività, Media e Come cambia il design tra storytelling e nuovi media - che hanno puntato molto sull'analisi dei cambiamenti nella società civile in relazione all'evoluzione della tecnologia. È emerso quindi che il designer sta divenendo sempre più una figura autonoma, carica di un potenziale enorme di ricerca, sperimentazione e comunicazione non più necessariamente al servizio dell'azienda. Altro argomento intrigante: il Video e i Nuovi Media come strumenti fondamentali a disposizione dei designers e dei produttori in generale. "Il video è il linguaggio giusto per raccontare il progetto, diffonderlo e creare interesse“ (cit. Francesco Morace, Presidente del Future Concept Lab.). È il linguaggio giusto ma non nel format adv televisivo - che sul Web non funziona - perchè non vale più la formula: "la Pubblicità è l'anima del Commercio". Oggi è vero il contrario: "l'Anima è la pubblicità del Commercio", laddove per “Anima” si intende credibilità e autenticità (cit. Francesco Morace) di una storia umana (storytelling) che vive in relazione ad un prodotto. Non è un caso che i grandi Brands (le grosse aziende d'avanguardia) ormai stiano diventando importanti attori nella produzione di video per il Web, divenendo essi stessi Editori di contenuti con molta efficacia in contesti "premium" (cit. Davide Mondo, AD Mediamond). Queste aziende investono in contenuti perché hanno un ritorno, un vantaggio competitivo che parte da una strategia di immagine e comunicazione. La combinazione video/nuovi-media risulta strategico anche nel marketing non-convenzionale e negli eventi aziendali per creare un forte coinvolgimento dell'utenza. (cit. Daniela Cattaneo, founder H-Film).
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Autore del BLOGLorenzo Marabini consulente marketing e comunicazione, content media e video producer per Imprese e Territorio. Archivi
October 2022
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